giovedì 6 marzo 2008

Mal'Aria: le proposte per una mobilità sostenibile



Ecco uno dei primi risultati della campagna Mal'Aria nel Cavese e nel Siccomario, due zone critiche nella cerchia di Pavia: una serie di proposte concrete messe a punto tra tecnici e cittadini.

L'ottima iniziativa porta molte firme:

Comitato di Tutela del territorio cavese, Comitato dei cittadini di SanMartino Siccomario, Comitato Bressana- Cascina Bella Comitato cittadini di Sommo, Greendoc Pinarolo Po, Comitato Agricoltori per la tutela del territorio, Comitato dei cittadini di Lungavilla, Medici Per l’Ambiente –Isde, Legambiente circolo di Pavia “il barcè”, Legambiente circolo dei Comuni di cintura “Terre d’Acqua”


Prime proposte per una mobilità più sostenibile nel cavese e nel siccomario
presentate all'incontro dei promotori di Mal'Aria con le Amministrazioni Comunali

Cosa intendiamo per mobilità sostenibile: sistema di mobilità in grado di conciliare il diritto dei cittadini alla mobilità con quello alla salute e quindi con la necessità di riduzione dell’inquinamento e delle altre esternalità negative dei trasporti.

Proposte:


- Potenziamento delle ferrovie e miglioramento degli standards di servizio, compresi quelli delle stazioni ferroviarie;

- Programma di conversione ed implementazione del parco mezzi pubblici con motori e combustibili a basso impatto ambientale. Quindi attivazione per ottenere finanziamenti (fondi statali e regionali) della riqualificazione del parco mezzi pubblici e degli standards di servizio;

- Deciso impegno per il superamento dei problemi burocratici nell’installazione dei filtri antiparticolato sui mezzi pubblici;

- Potenziamento del Trasporto Pubblico Locale (TPL) nei comuni di cintura attorno al capoluogo e dove possibile verso centri attrattori;

- Estensione sui mezzi pubblici della tariffa integrata (ora presente solo su alcune linee), compresa la possibilità dell’integrazione con le ferrovie e il sistema dei trasporti di Milano;

- Rete di parcheggi in corrispondenza delle principali fermate dei mezzi pubblici;

- Restrizione e regolamentazione della circolazione automobilistica e dei mezzi pesanti;

- Realizzazione parcheggi e gestione sosta;

- Progettazione ed implementazione della rete di piste ciclabili a livello provinciale per collegare e coordinare gli interventi a livello comunale; priorità al collegamento ciclabile San Martino Pavia e al completamento della ciclabile San Martino Carbonara;

- Zone a Traffico Limitato (ZTL) dove possibile, per rendere evidente che almeno in parte si può avere una mobilità diversa ed anche migliore;

- Dove necessario od opportuno, introdurre modalità d‘ingresso del traffico veicolare in zone ad alto inquinamento con provvedimenti come “Ecopass”; decisione di investire gli introiti dell’Ecopass in tutti i Comuni confinanti o comunque nell’area vasta per lo sviluppo del trasporto pubblico;

- Inserire nell’area critica della Provincia di Pavia i Comuni in cui l’inquinamento risulta preoccupante, come Cava Manara, Parona, Sannazzaro, Voghera, Vigevano ecc.; in questo modo parte del nostro territorio sarà anche beneficiario degli indispensabili finanziamenti in settori strategici come la mobilità, il trasporto pubblico, il risparmio energetico. Andrebbe poi effettuata una campagna di rilevamenti con centraline mobili pianificata in modo da avere un quadro aggiornato ed effettivo della situazione dei maggiori inquinanti, per poter impostare strategie adeguate e mirate;

- I Sindaci non facciano finta che il problema non interessi tutti i comuni, ma si rendano disponibili a informare i cittadini sui rischi per la salute dell’inquinamento dell’aria, a coordinarsi per attuare tutti insieme e su area vasta quelle minime misure di limitazione dell’uso dell’auto, vero e maggiore responsabile dell’inquinamento dell’aria nella nostra zona;

- Negli strumenti urbanistici a tutti i livelli è necessario, partendo dagli indirizzi di tutela del Piano Territoriale Paesistico Regionale, di recente rivisti, punti 2.2 (conurbazioni) e 2.3 (territori contermini alle reti infrastrutturali) evitare di ripetere gli errori del passato ed evitare l’edificazione lungo le arterie provinciali e comunali di maggior traffico. Per non far sì che gli interventi respinti da un comune vengano realizzati al suo confine, la norma deve essere oltre che condivisa, applicata;

- Molta attenzione va rivolta anche alle infrastrutture della mobilità stradale, dove prioritaria è una programmazione di investimenti per l’adeguamento, la riqualificazione e la messa in sicurezza dell’esistente in specialmodo della statale ex35 dei Giovi e la exstatale Cairoli. Per eventuali nuove realizzazioni, si ritiene necessario affrontare il problema di un adeguato collegamento tra l’Oltrepo ed il capoluogo provinciale, per dare una risposta al bisogno di spostamenti sud-nord che emerge dal territorio e per contribuire a costruire un sistema efficiente della viabilità principale esistente. Il progetto di autostrada Redavalle-Castello d’Agogna, che i promotori della campagna Mal’Aria osteggiano, da un lato non risponde a questa esigenza, dall’altro persegue un modello di sviluppo né sostenibile né condiviso. Ribadiamo, infatti, che prioritariamente occorre perseguire un’adeguata riqualificazione della viabilità individuata come principale, che razionalizzi e contribuisca a mettere in sicurezza la mobilità provinciale. Il Piano del Traffico e della Viabilità Extraurbana (PTVE) può rappresentare un’occasione importante di una pianificazione-programmazione della mobilità, che, se adeguatamente sorretto da investimenti, dal raccordo con la revisione del PTCP e con il Trasporto Pubblico Locale, potrebbe dare importanti risultati anche per il contenimento;

- Occorre anche che a fronte di nuovi interventi che comportano consumo di suolo, si cominci a provvedere con adeguate quote di compensazione preventiva di aree “naturali” per la rigenerazione ecologica;

- Infine chiediamo che venga istituito un “osservatorio” costituito da istituzioni, università, istituti di ricerca, soggetti pubblici e privati, associazioni ambientali, comitati di cittadini, per iniziare ad estendere la cultura di uno sviluppo sostenibile, che si occupi prioritariamente di monitorare il consumo di suolo ed i provvedimenti per l’inquinamento in modo da evidenziare valori, pratiche e azioni per un governo migliore del territorio, perseguendo un equilibrio tra sviluppo economico, promozione sociale e salvaguardia dell’ambiente, cioè la sostenibilità delle trasformazioni.

I promotori della campagna Mal’Aria nel cavese e nel siccomario

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