domenica 20 gennaio 2008

Outlet e territorio in svendita: incontro con Aldo Cazzullo



Viaggio nel Paese in svendita

venerdì 25 gennaio 2008

ore 21.00
Collegio Ghislieri - Pavia

Dibattito a partire dal libro di Aldo Cazzullo
Outlet Italia
(Mondadori)

Ne discute con l’autore:
Giulio Tremonti
Università di Pavia

Introduce:
Alessandro Confetti
Legambiente e Comitati contro la Broni-Pavia-Mortara

Presiede:
Maria Antonietta Confalonieri
Università di Pavia

Organizzato dal Coordinamento dei comitati e delle associazioni contro l'autostrada Broni Pavia Mortara

sabato 19 gennaio 2008

Broni-Mortara, aggiornamenti dalla Giunta di Pavia

La risposta del Comune di Pavia all'interrogazione del consigliere Irene Campari.
Qui i commenti della Campari (dal blog Circolo Pasolini).


Settore ambiente e territorio
Servizio urbanistica

Autostrada regionale Broni-Mortara
Relazione di aggiornamento


Precedenti:

  • Delibera di Giunta comunale del 27 dicembre 2006 "Parere in merito al progetto preliminare dell'autostrada regionale - Integrazione del sistema transpadano: direttrice Broni-Pavia-Mortara"
  • Ordine del giorno presentato dal Comune di Pavia in sede della Conferenza dei Servizi del 7 febbraio 2007

In coerenza con quanto stabilito nella conferenza dei servizi del 7 febbraio 2007 è stata:

  • Costituita la segreteria tecnica di supporto agli EE.LL avente come finalità principali quelle di "approfondimento delle problematiche emerse" dalla conferenza dei servizi e di "accompagnamento delle successive fasi rpogettuali con particolare riferimento all'analisi degli effetti ambientali".
  • La segreteria tecnica costituita da rappresentanti della Provincia di Pavia, degli enti locali (rappresentati dal Comune di Pavia), dei consorzi di bonifica e irrigazione, da esperti esterni, si è riunita due volte presso la sede della Provincia (novembre e dicembre 2007).
  • In questa prima fase di lavoro, che terminerà a febbraio 2008, la segreteria tecnica ha il compito principale di aprtecipare alla elaborazione dello studio tecnico-scientifico relativo agli effetti ambientali e territoriali dell'intervento su ampia scala, secondo i principi della "Valutazione Ambientale Strategica". Lo sviluppo della progettazione procederà se la valutazione ambientale sarà favorevole.
  • L'impegno di ILspa [Infrastrutture Lombarde, società Pirelli che ha voluto l'opera, NdR] è che tale valutazione si concluda prima dell'aggiudicazione della concessione (marzo 2008) e dell'avvio della progettazione definitiva dell'opera.
  • La seconda fase delle attività della segreteria tecnica, qualora l'esito della valutazione sia favorevole, riguarderà il monitoraggio e la verifica del recepimento delle condizioni espresse in sede di conferenza dei servizi di approvazione del progetto preliminare, per l''elaborazione del progetto definitivo.
Il Rapporto ambientale riguarderà principalmente i tre livelli territorilai (regionale, provinciale, locale). La griglia di valutazione verterà sulla messa a fuoco di: criticità, potenzialità e opportunità delle diverse risorse in gioco (ambientali, economiche, umane). In particolare sono affrontati temi riguardanti i sistemi: socio-economico, rumore e atmosfera, ecosistemi e agricoltura, geologia e idrogeologia, e paesaggio. Infine, verranno previsti bilanciamenti, compensazioni dirette e compensazioni indirette.

Dal punto di vista dell'iter procedurale:
  • Maggio 2007 la regione ha assunto le deliberazioni della conferenza dei servizi di approvazione del progetto preliminare (DGR n. VIII/4659)
  • 15 giugno 2007 con DGR n. VIII/4920 è stata approvata la documentazione per bandire la gara di concessione.
  • 29 giugno 2007 è stato pubblicato sulla GUCE il badno di gara e il 17 settembre sono stati ammessi tre ricorrenti (oltre al Promotore).
  • 12 ottobre 2007 sono state inviate le lettere di invito alla rima fase di gara.
  • Si prevede di arrivare all'aggiudicazione della concessione nel mese di amrzo 2008, qualora sia ultimata positivamente la valutazione in corso, il termine ultimo per la presentazione delle offerte è stato fissato per il 15 giugno 2008.

Nel corso dell'ultimo incontro tenutosi in provincia il 18 dicembre 2007 con i rappresentanti degli EE.LL, al fine di rendere conto delle attività finora svolte dalla segreteria tecnica, si è concordato che la ST redigerà:

  • un documento sul Report preliminare a fine gennaio 08
  • un documento finale sul alvoro svolto, da elaborare entro fine febbraio, contenente uan sintesi delle osservazioni e valutazioni dei benefici e degliimpatti dell'opera, anche alla luce delle possibili mitigazioni, nonché un parere sintetico finale della segreteria tecnica.
  • Inoltre saranno promossi incontri con gli EE.LL a fine gennaio e a fine febbraio, per illustrare il lavoro realizzato.
  • Il lavoro proseguirà per valutare in eventuali successive fasi di progetto, il recepimento delle richieste di adeguamento progettuale formulate dai diversi soggetti coinvolti.
  • Per quanto riguarda la valutazione impatto ambientale (VIA) verrà fatta con il progetto defintivo come da prescrizioni di legge.
  • Per quanto riguarda i ricorsi presentati, il Comune di Pavia, ha richiesto di essere aggiornato sullo stato di trattazione. In questo momento sono seguiti dall'ufficio legale della regione con il supporto di Infrastrutture Lombarde.

Dicembre 2007

Rassegna delle lettere del Coordinamento contro la Broni Pavia Mortara pubblicate dalla Provincia Pavese

VENERDÌ, 18 GENNAIO 2008

Nessuna fiducia nel Parco del Ticino

Milena Bertani è stata confermata, per il suo secondo mandato, alla presidenza del Parco del Ticino. Questa nomina non lascia purtroppo presagire nulla di buono.
La Bertani e il consiglio di amministrazione uscente avevano, con una delibera contestata da tutte le associazioni ambientaliste, votato favorevolmente alla realizzazione dell’autostrada Broni-Pavia-Mortara. Il voto era stato poi confermato in sede di prima conferenza dei servizi nel febbraio 2007.
Stando al progetto preliminare l’autostrada dovrebbe attraversare per un tratto di circa 15 chilometri il parco del Ticino, sfiorando alcune delle zone maggiormente tutelate dal punto di vista ambientale.
Non è una questione da poco: di fronte alla più imponente e criticata infrastruttura degli ultimi decenni, l’ente Parco aveva sostenuto di non volersi porre in contrapposizione con la volontà dei Comuni e delle altre amministrazioni (Provincia di Pavia e Regione Lombardia).
Si tratta di una chiara rinuncia a svolgere il proprio ruolo. Come si può pensare che il parco del Ticino possa essere difeso e tutelato, se l’ente Parco ha come principale obiettivo una sterile e discutibile pace istituzionale?
In un clima che vede la Regione proporre, tramite il famigerato emendamento ammazza-parchi, la semplificazione delle norme per edificare all’interno dei parchi lombardi, che vede i Comuni sempre più avidi di aree verdi da urbanizzare e che, infine, prospetta per l’aeroporto di Malpensa una ulteriore espansione, l’ultima cosa da fare era riconfermare una dirigenza poco coraggiosa e troppo incline al compromesso.
Con questi precedenti l’accordo tra le istituzioni sembra proprio il pranzo di Natale, con il Parco del Ticino, invitato speciale, a recitare il ruolo del tacchino.
Coordinamento contro la Broni-Pavia-Mortara via e-mail


SABATO, 12 GENNAIO 2008

Pagina 14 – lettera-attualità

Cava Manara, la battaglia contro l’autostrada

Leggiamo con piacere sulla Provincia pavese del 5 gennaio che il sindaco di Cava Manara, Claudia Montagna, si sta muovendo contro l’autostrada regionale Broni-Pavia-Mortara. Sarebbe facile osservare che sinora non ce ne eravamo accorti, ma si sa che l’anno nuovo porta sempre buoni propositi e dunque tra i nostri ci sarà quello di essere meno distratti.
Ci viene però un dubbio. Quando il sindaco afferma che «noi abbiamo preferito la strada di porre dei vincoli che consentiranno precise azioni di salvaguardia del nostro territorio anche sotto il profilo acustico» e subito dopo chiarisce che si tratta di «vincoli che riguardano sia la viabilità locale che autostradale», sembra che implicitamente parta dal presupposto che l’autostrada sia necessaria e il compito del diligente amministratore sia semplicemente quello di mitigarne l’impatto.
Noi invece crediamo - e siamo in grado di giustificare su basi molto concrete la nostra convinzione - che l’autostrada Broni-Pavia-Mortara, i suoi Pm10, le sue colate di cemento sul territorio (che incidono particolarmente sul centro abitato di Cava) costituiscano un danno irrimediabile per la provincia di Pavia oltre che essere un’opera palesemente inutile ed eccessivamente costosa.
Ci sembrerebbe dunque più utile se gli amministratori locali investissero le proprie energie contro il progetto in quanto tale e non in battaglie di retroguardia, il cui obiettivo non pare altro che quello di determinare per quante lenticchie sia lecito, se non doveroso, svendere il proprio territorio.
Il coordinamento dei Comitati e delle Associazioni contro la Broni-Pavia-Mortara


MERCOLEDÌ, 02 GENNAIO 2008

Pagina 8 – Attualità - lettera

Ambiente, Zucchi ricordi anche le polveri sottili

Desideriamo rispondere, anche se è passato un po’ di tempo, all’intervento dell’onorevole Zucchi in merito all’impianto di bioetanolo a Zinasco. Due le frasi di maggior interesse: 1) «Sulle bioenergie l’Unione europea ha emesso una direttiva che non permette di fare della filosofia, ma che vincola in maniera chiara ad alcuni parametri: una percentuale sempre maggiore di tutto il diesel e la benzina venduti negli Stati membri deve essere costituita da biocarburanti».
Ci stupisce che il parlamentare, così appassionato al futuro dei carburanti di origine vegetale, non tenga nella stessa considerazione una ben più datata, importante e mai osservata direttiva europea, determinante per la salute di tutti noi, che impone per il 2010 il dimezzamento dei valori di tolleranza per le emissioni di polveri sottili, superati a Pavia e provincia in maniera straordinaria e in senso peggiorativo anno dopo anno.
Le nuove cosiddette «grandi opere» in provincia vanno tutte nella direzione del potenziamento del traffico privato e del trasporto merci su gomma: l’autostrada Broni-Pavia-Mortara e i tanti impianti logistici. 45.000 veicoli al giorno, la maggior parte dei quali non circolanti in precedenza nel nostro territorio: proprio in barba alla normativa appena citata.
Non ci sembra che Zucchi si sia schierato contro queste opere per difendere la direttiva europea con la stessa sollecitudine. La risposta a entrambi i problemi non sta nell’individuare che cosa bruciare nei motori delle nostre auto, ma in un impegno politico finalmente serio e mirato al potenziamento massiccio del trasporto pubblico.
2) «Oggi è necessario pensare all’agricoltura come a una delle possibili risorse che possono concorrere alle politiche energetiche. Pensarla, cioè, come uno strumento in grado di contribuire in maniera importante alla salvaguardia del pianeta». La politica pavese, da destra a sinistra con poche eccezioni, sta incentivando una lista crescente di logistiche di dimensioni grandi e medie oltre all’autostrada Broni-Pavia-Mortara: lo sbocco viabilistico per il nuovo e possente traffico veicolare originato da queste infrastrutture, su dichiarazione stessa dei fautori dell’opera.
Oltre a minacciare l’autosufficienza alimentare, gettando cemento su un’immensa estensione di terreno coltivabile con conseguenze irreversibili, si mette la pietra tombale sulla possibilità di produrre energia dal nostro suolo, rendendo indispensabile l’acquisto della materia prima all’estero e determinando il degrado di aree naturali in altre nazioni. Si importa una non-soluzione e si esporta un problema sicuro.
Prendiamo inoltre atto che i nomi degli industriali e degli amministratori che smaniano per la Broni-Mortara si ritrovano anche nel progetto bioetanolo di Zinasco; e temiamo che anche in questo caso godano dell’appoggio politico necessario per realizzare l’opera.
Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni contro la Broni-Pavia-Mortara


VENERDÌ, 28 DICEMBRE 2007

Pagina 10 - Attualità

BRONI-MORTARA

L’impegno per il «no» ha avuto un premio

E’ passato un anno dal mio primo sbigottimento per le informazioni mai avute su un progetto che avrebbe alzato un ponte di 20 metri in prossimità della mia nuova abitazione. Le settimane successive sono state una frenetica corsa a capire cosa stesse accadendo, ed in questa corsa ho incontrato persone splendide, preparate, impegnate, la cui voce ha sempre dovuto stare in sordina. Man mano che i mesi si dipanavano non ho più pensato alla mia casa come al «mio orticello» come qualcuno ha detto, ma mi sono accorta di quanto il mio territorio sia fragile per la sua posizione geografica di depressione, di venti, di escursioni termiche che lo rendono uno dei più inquinati d’Europa. Mi sono contemoporaneamente riappropriata dei suoi meravigliosi boschi, della sua agricoltura, della fauna che pensavo non esistesse più tanto ero presa dalla frenesia di correre a lavorare e poi di accudire alla famiglia.
Ho passato tutto il tempo libero, insieme a tanta gente, a partecipare, quando ci era permesso, ai consigli comunali, ad ascoltare studiosi del nostro territorio, a controllare quanti giorni purtroppo i nostri paesi superino i valori limite di polveri sottili e di Pm 10, a contare quanti capannono di logistica costruti da anni e mai usati costellino come scheletri la nostra pianura, a capire che ci sono soluzioni immediate per snellire il traffico delle nostre zone, ad intuire che 40.000 veicoli in più al giorno e lo sbancamento di tanti, troppi metri cubi di terra porterebbero a malattie incurabili ed alla definitiva perdita di ricchezze che rappresentano il nostro progresso, le nostre radici.
Ringrazio questo progetto (l’autostrada Broni-Mortara, ndr) perchè mi ha dato la possibilità di vivere e non sopravvivere, di avere voglia di studiare, capire, di aver potuto conoscere persone impegnate a ricordare agli altri come si debba avere umiltà ed autocritica per decidere del territorio che ha solo le nostre voci per parlare.
Lo ringrazio perchè mi ha permesso di capire gli errori fatti nella costruzione della nostra rete stradale e di sapere che ci sono progetti sicuramente non devastanti per permetterci di «respirare». Ed in ultimo lo ringrazio perchè ora so cosa voglio per i miei figli e cosa non voglio e sicuramente esso rientra tra le cose che non voglio.
Marisa Morini San Martino Siccomario


GIOVEDÌ, 27 DICEMBRE 2007

Un bene da preservare, il «suolo in prestito»

Gentile direttore,
leggiamo con interesse la lettera del presidente provinciale Vittorio Poma alla Provincia Pavese del 21 dicembre sul futuro di Pavia e della nostra provincia, e apprezziamo il fatto che Poma stia cercando una dialettica con i cittadini. Diciamo perciò la nostra, viaggiando un po’ tra fantasia e realtà, tra le speranze per il domani e i continui bruschi risvegli dell’oggi, causati dal timore che stiamo percorrendo la strada sbagliata.
Se dobbiamo pensare a Pavia fra 100 anni, ci immaginiamo una città in armonia con madre natura e con l’ambiente. Popolata da persone che consumano le risorse (solo quelle rinnovabili) in modo ragionevole, in un contesto globale che ha trovato alternative al petrolio ma che soprattutto ha imparato a limitare le richieste energetiche e la produzione di rifiuti, eliminando alla radice gli scontri sulle discariche e gli inceneritori. Una città che ha gli stessi identici confini di oggi, che non ha utilizzato un solo metro quadrato in più di terreno libero, che ha azzerato il consumo di suolo. Di più, una città e ua provincia che hanno invertito la rotta, riqualificando a terreno agricolo o a parco le molte aree urbanizzate e non utilizzate, le future aree dismesse, le aree artigianali e industriali che avranno chiuso il loro ciclo. Per fare un esempio, tra i tanti possibili nella nostra provincia, l’area occupata dalla Dolma di Belgioioso, ormai ridotta a piccola sede commerciale, potrebbe tornare a madre natura: dopo che ci siamo «presi in prestito» quel pezzo di suolo.
Ci immaginiamo una città e una provincia dove un concetto come questo, del «suolo in prestito», non provochi quella traccia di dubbio che ci figuriamo sulle facce di chi legge, perché sarà un concetto ormai conquistato, anzi ri-conquistato, dopo qualche generazione di troppo spensierata e non armoniosa crescita. Una città e una provincia nelle quali i piccoli e grandi costruttori e operatori dell’edilizia, il cui profitto viene oggi prodotto a discapito di una risorsa di tutti non rigenerabile (il suolo appunto) potranno, attraverso la riqualificazione dell’immenso patrimonio edilizio esistente, continuare le proprie attività e prosperare.
Ci immaginiamo una città che, con gli altri principali centri urbani della provincia, torni accogliente nel senso più profondo del termine, che non costringa alla fuga i propri abitanti verso paesi che quintuplicano in 15-20 anni i propri abitanti secondo una dinamica urbanistica incontrollata. E una provincia dove l’eventuale decisione di un sindaco di urbanizzare un’area al solo scopo di far quadrare il bilancio delle spese correnti possa essere considerata, al massimo, una battuta.
Ci immaginiamo istituzioni che anticipano e guidano i processi, invece che farsene travolgere. Che si dedicano ai problemi prima che diventino cronici: perché, per esempio, l’attuale Provincia ha atteso 10 anni prima di mettere mano al piano del traffico provinciale (Ptve), e perchè, giunti a questo punto, anziché affrettarsi ad approvare un’autostrada, non ha aspettato pochi mesiin modo che il piano fosse definito e condiviso? Vorremmo istituzioni i cui rappresentanti abbiano ben presente il principio per cui, se sono dove sono, è per un patto con i cittadini e che questo va confermato e verificato continuamente. Istituzioni che non flirtino con i comitati di affari, più o meno espliciti, per non perdere di vista i loro veri obbiettivi.
Saranno così Pavia e la sua provincia fra cento anni? Speriamo. Di certo si può cominciare già domani a dar corpo a questa speranza; bastano pochi anni per raggiungere buona parte dei risultati. In molti settori le «buone pratiche» e un po’ di organizzazione possono risolvere problemi cronicizzati. A chi vorrà interpellarci proveremo a raccontare alcune delle soluzioni possibili e il modo per arrivarci.

Coordinamento Comitati e Associazioni contro la Broni-Pavia-Mortara via e-mail


VENERDÌ, 23 NOVEMBRE 2007

Risposta del Coordinamento ad una lettera dell'UDC Pavese sull'inquinamento in città


Gentile direttore,

in una lettera pubblicata sulla Provincia pavese del 21 novembre scorso, la direzione cittadina dell’Udc segnala l’esistenza a Pavia di alcune situazioni di degrado ambientale e accusa la Giunta comunale attuale di non fare nulla in tal senso. In particolare, i quattro esponenti dell’Udc lamentano la situazione di viale Trieste, nei pressi dell’autostazione, dove “l’aria è irrespirabile”, e contestano alla Giunta in generale e all’assessore all’Ecologia in particolare di non aver dato corso alle verifiche promesse.

Non siamo interessati a entrare nella polemica politica. Prendiamo tuttavia atto, non senza un po’ di sconforto, del fatto che le contestazioni ambientaliste dell’Udc alla Giunta eludono la ben più rilevante questione dell’autostrada regionale Broni-Pavia-Mortara. Questo ci pare davvero bizzarro, dal momento che è difficile non pensare che migliaia di camion siano più dannosi di qualche decina di autobus.

Se si tratta di una semplice dimenticanza, invitiamo gli esponenti dell’Udc ad allargare il paniere delle contestazioni, visto che sulla Broni-Pavia-Mortara la Giunta ha tenuto un comportamento quantomeno ambiguo. Se invece (come temiamo) quello degli esponenti dell’Udc è un tipico caso di silenzio-assenso politico, chiediamo loro come possano conciliare le preoccupazioni per l’aria irrespirabile di viale Trieste con l’avallo a un progetto che riverserà migliaia di mezzi pesanti provenienti dall’A4 su una striscia d’asfalto che passerà a 3 chilometri dal centro cittadino.

In questo secondo caso, l’Udc sarebbe comunque in buona compagnia: il silenzio(-assenso?) è dell’intera classe politica provinciale, benché la Broni-Pavia-Mortara sia un progetto che è destinato a cambiare per sempre la fisionomia del nostro territorio sfigurandolo con un serpente di 50 km alto 2 metri e mezzo (avete letto bene: tutta l’autostrada, dove non si alzi in viadotti alti 17 metri, scorre sopraelevata di 2 metri e mezzo da terra!), con svincoli grandi come interi paesi e con la campagna distrutta dalla cementificazione di logistiche e centri commerciali annessi al progetto.

Pensare al territorio e all’ambiente vuol dire progettare per i cittadini una migliore qualità della vita, non acconsentire alla svendita e alla distruzione del territorio e poi polemizzare strumentalmente su viale Trieste. Diversamente, non si può fare a meno di constatare che siamo di fronte all’ennesimo caso di schizofrenia politica, in cui il rispetto dell’ambiente va applicato ai nemici ma interpretato per gli amici.
Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni contro la Broni-Pavia-Mortara.

Coordinamento Comitati e Associazioni contro la Broni-Pavia-Mortara via e-mail

giovedì 17 gennaio 2008

“LOGISTICHE SELVAGGE”



IMPORTANTE : PARTECIPIAMO!!

Il Coordinamento di Comitati ed Associazioni contro l'autostrada Broni-Pavia-Mortara è solidale con il COMITATO No LOG.S.


No alle Logistiche Selvagge




INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE DI SABATO A LANDRIANO CONTRO LE
“LOGISTICHE SELVAGGE”

UNA DELEGAZIONE DEL NS. COORDINAMENTO PARTIRA’ SABATO MATTINA DA BRESSANA BOTTARONE
RITROVO ORE 08.45 IN PIAZZA DEL MUNICIPIO
CHIUNQUE VORRA’ UNIRSI SARA’ IL BENVENUTO.

Comunicato stampa del Comitato No LOG.S :

Logistiche a Landriano : Un futuro di inquinamento e caos
Quando gli interessi di “cassa” hanno la precedenza sul bene comune e la collettività.


Negli ultimi anni molte persone sono uscite dalle città, scegliendo per se e per i propri figli di abitare in un paese più vivibile (e meno caro), disposti anche a fare i pendolari: ma attenzione, con furbizia e nel silenzio generale L’Amministrazione comunale sta portando avanti delle scelte che avranno conseguenze drammatiche sulla vita di ciascuno e dell’intero territorio.
Il Comune di Landriano, infatti, è stato l’unico dei comuni della zona ad accettare sul proprio territorio l’insediamento di enormi logistiche (1.700.000 mc).
I comuni limitrofi, pur consapevoli dei vantaggi economici di una tale proposta per le casse comunali, hanno rifiutato con senso di responsabilità per privilegiare la salvaguardia del territorio, dell’ambiente e della qualità della vita dei propri cittadini.
Se dovessero realizzarsi le due logistiche previste nella Variante al Piano Regolatore, oltre a quella già realizzata (CABLOG) più di 150.000 camion e Tir attraverseranno ogni anno il nostro territorio con gravi conseguenze su inquinamento, traffico e salute degli abitanti.
Non crediamo che sia questo il tipo di sviluppo compatibile con le caratteristiche dei nostri territori e della nostra vita.
Non crediamo nemmeno alle false promesse di posti di lavoro, sappiamo infatti che all’interno di queste logistiche il personale è gestito dalle cooperative e dalle agenzie di lavoro interinale, con forme di sfruttamento più o meno legalizzate, che tradotto vuol dire: lavoro precario.
Decisioni così importanti, che modificano così profondamente l’ambiente, il territorio e la vita dei cittadini non possono essere prese senza un processo di partecipazione e decisione collettiva.
L’Amministrazione comunale, per rispetto dei cittadini e degli abitanti del territorio coinvolto, deve al più presto avviare un confronto pubblico per verificare se scelte che comportano trasformazioni così radicali (scelte non contemplate nei programmi elettorali) siano realmente condivise dai cittadini. La raccolta firme promossa dal Comitato No Log.s. sta dimostrando l’esatto contrario.
Per questi motivi sabato mattina saremo in piazza per dar vita ad una manifestazione contro le logistiche selvagge e le scellerate decisioni del “comitato d’affari” comunale.
Sabato 19 Gennaio 2008 ore 10 Piazzale del Centro Commerciale
Manifestazione a Landriano
Ambiente e Salute non hanno prezzo : no alle logistiche!
Comitato No Log.S. Landriano (Pavia)






mercoledì 9 gennaio 2008

Zinasco e Bioetanolo incontro pubblico

Riceviamo dal comitato di Zinasco

Un nuovo problema INCOMBE sul nostro territorio

BIO - E T A N O L O

Perché ZINASCO e non Casei Gerola?

Nel 2003, l’Unione Europea (UE) con una Direttiva, dispone di incentivare l’utilizzo

di biocarburanti da integrare nella Benzina (fino al 5%), destinati al settore trasporti.

Nel 2005, l’ UE decide altresì di chiudere vari Zuccherifici tra cui quello di Casei G.

Nel 2006, accordo tra i soggetti interessati (filiera) con l’allora Ministro Alemanno

e firma di un Protocollo d’Intesa per la riconversione produttiva su Casei Gerola

Nel 2007, arriva la notizia a mezzo stampa, che l’impianto trasloca a Zinasco in

“barba” al Protocollo firmato e senza ascoltare (come di solito), il parere dei cittadini.

Molti dubbi e Forti Preoccupazioni ci fanno propendere per il NO !

OCCUPAZIONE: perchè non si rispettano gli accordi del Protocollo, costringendo

di fatto il trasporto dei cereali dall’Oltrepo e i 50 Lavoratori di Casei (in mobilità) a

viaggiare su Zinasco, che invece si ritroverà con l’impianto e “senza” occupazione

AGRICOLTURA: perché si decide di “convertire” l’area industriale di Casei G. per

farne usi commerciali-speculativi ed “occupare” invece dell’ottimo terreno agricolo

che di fatto è a lato del capoluogo di Zinasco, con le conseguenze che ne derivano

TRASPORTI: perché l’impianto “deve essere per forza grande” se poi ha bisogno

di cereali prodotti su un’area di 55 mila ettari , mentre il bacino agricolo dell’oltrepo

può darne solo il 10%, trasportando da chissà dove l’altro 90% (anche quelli ogm?)

con l’improbabile uso della ferrovia (binario unico, non elettrificato) e conseguente

rischio “invasione” camion per portare cereali e per distribuire poi i prodotti finiti.

AMBIENTE: sull’analogo progetto di Rivalta è stato già riconosciuto un “bonus” di

risarcimento, di fatto è la conferma che c’è danno ambientale! e l’anidride carbonica?

Anche da noi, l’invasione dei camion porterà inquinamento e pericolo per i cittadini !

SICUREZZA: data la necessità di stivare in grandi silos e serbatoi l’enorme quantità

di materie prime, nonché il prodotto finito come la farina DdGS (per uso zootecnico)

sarà soprattutto l’etanolo che in quanto “benzina”, qualche “problemino” lo porrà !

Con un impianto così vicino alle case di Zinasco diventa inaccettabile il rischio

L’ ACQUA: data l’enorme quantità di acqua necessaria all’impianto, si ipotizza

la necessità di scavare pozzi che inevitabilmente “pescheranno” dalla vicina falda

che oggi alimenta l’acquedotto comunale, con le prevedibili ripercussioni nella rete.

come saranno depurate le acque reflue e dove saranno scaricate>

. VALORE degli IMMOBILI : tutto questo, comporterà una inevitabile . . diminuzione del valore commerciale delle abitazioni di Zinasco e dintorni ! .

CEREALI per dare CIBO … oppure per fare ETANOLO ?

- Recentemente, L’ONU e la FAO, hanno lanciato il grido d’allarme: si registra una riduzione delle scorte mondiali di cereali ATTRIBUIBILI anche a scelte

di politiche agro-energetiche, che si possono definire “crimini contro l’umanità”

Occorre preservare all’agricoltura il compito fondamentale di produrre CIBO

Si può dire SI solo se, si tratta di impianti proporzionati alle capacità produttive

“eccedenti del bacino agricolo, se inseriti nel suo territorio e comunque

senza stravolgerne la sua vocazione agricola !

- I SOGGETTI che hanno deciso di COSTRUIRE L’IMPIANTO A ZINASCO

“FINORA”, NON HANNO RITENUTO UTILE ASCOLTARE I CITTADINI !

NOI PENSIAMO SIA GIUNTO IL MOMENTO DI FARLO

Per approfondire meglio i problemi trattati e le preoccupazioni solo accennate


Il COMITATO dei Cittadini --- La MINORANZA Consiliare

unitamente a :

La SINISTRA-Arcobaleno della zona e LEGAMBIENTE

ORGANIZZANO UNA :

ASSEMBLEA PUBBLICA

Sabato 12 Gennaio 2008 --- alle ore 21

presso : la Sala Consiliare del Municipio di

ZINASCO VECCHIO

INTERVERRANNO :

Gian Piero GODIO … LEGAMBIENTE

Marco CALDIROLI … MEDICINA DEMOCRATICA

Alberto DeAMBROGIO … La SINISTRA-arcobaleno

‘un rappresentante della … minoranza di ZINASCO

Valter BAIOCCHI … COMITATO cittadini di Zinasco

-------------------- seguirà il dibattito ------------------------

Oltre ai cittadini del comune di Zinasco, rivolgiamo

un caloroso invito alla POPOLAZIONE dei Comuni VICINI