giovedì 30 agosto 2007

Prossimi appuntamenti, da non mancare !

8 Settembre - Pavia

"V-Day"

in collaborazione

con gli amici di Beppe Grillo - Meetup di PV


BANCHETTO RACCOLTA FIRME

per l'invalidamento dell'iter autorizzativo

della Broni-Mortara

Piazza del Tribunale, Corso Cavour dalle ore 14.00


9 Settembre - Pavia :

Festival dei Saperi - Notte Bianca


BANCHETTO RACCOLTA FIRME

(comunicheremo luogo esatto)


9 settembre - Bressana in festa : Ore 21.00


L'Amm.ne Comunale organizza alla Sala Polivalente


Incontro con Fabrizio Bernini

storico-giornalista sul tema:


"CASCINA BELLA E L'AGRICOLTURA

BRESSANESE NELLA STORIA"


Si parlerà di agricoltura e in particolare

dell'azienda storica di Cascina Bella, su cui

è previsto il passaggio dell'autostrada.


giovedì 9 agosto 2007

COMUNICATO STAMPA


ALTRI RICORSI AL TAR CONTRO L’AUTOSTRADA BRONI-MORTARA

Dopo il ricorso al Tar contro l’autostrada Broni-Mortara, reso noto dal WWF nei giorni scorsi, altre iniziative legali sono state intraprese, sia da cittadini che da associazioni, presso il Tribunale Amministrativo di Milano, sempre con l’obiettivo dell’annullamento degli atti regionali relativi all’autostrada.
Facendo seguito alle migliaia di firme di protesta raccolte e consegnate ai Sindaci che hanno votato, nella Conferenza di Servizi, a favore della costruzione della Broni-Mortara, alle decine di manifestazioni pubbliche sul territorio, agli appelli, ai comunicati stampa, si è passati a questi atti ufficiali, per rappresentare tutto il dissenso che il territorio ha espresso in questi mesi contro un’opera che, nata al di fuori di una corretta programmazione, rischia di compromettere l’equilibrio di un tessuto agricolo consolidatosi in centinaia d’anni e di una qualità dell’ambiente che consente condizioni ancora soddisfacenti di vivibilità. Questa autostrada, infatti, proposta dalla Regione Lombardia quale nuovo corridoio alternativo alla A4, non risolvere i problemi di viabilità della provincia e per di più si caratterizza sostanzialmente come un’arteria di “attraversamento”, che porterà migliaia di veicoli al giorno, provenienti da fuori provincia, a passare sul territorio pavese, per raggiungere destinazioni comunque fuori provincia, lasciandoci quindi solo un pesante inquinamento di aria, acqua e suolo.
Questi altri ricorsi sono stati presentati dai Comitati spontanei che si sono formati in questi mesi nei Comuni lungo il percorso del progetto di autostrada, da singoli cittadini, da imprenditori agricoli e da associazioni ambientaliste.
Due sono i nuovi ricorsi particolarmente agguerriti che contestano diversi punti della procedura seguita dalla Regione Lombardia e da Infrastrutture Lombarde nella gestione della vicenda.
Il primo ricorso, predisposto dagli avvocati Stefano Nespor, Ada Lucia De Cesaris e Andrea Costa, è stato firmato da numerosi cittadini, imprenditori agricoli e dall’associazione Legambiente.
Il secondo ricorso, che si è avvalso dell’assistenza legale degli avvocati Carlo Coppini e Giuseppe Lomboni, è stato sottoscritto oltre che da numerosi cittadini, imprenditori agricoli, anche da rappresentanti di associazioni locali come “La Rondine”.
I ricorsi denunciano diverse irregolarità che vanno dalla violazione di norme europee, nazionali ed anche regionali, sia per il mancato rispetto di disposizioni ambientali e procedurali, per eccesso di potere, mancanza di pubblicizzazione e partecipazione.
Dopo questi atti legali, il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni continuerà con la sua azione di informazione sul territorio, impegnandosi per fare emergere un modello di sviluppo sostenibile che tenga conto anche delle peculiarità del territorio e delle aspettative dei cittadini.


Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni contro l'autostrada Broni-Pavia-Mortara
BLOG: http://www.bronimortara.blogspot.com/
e-mail: nobronimortara@gmail.com

Pavia 27 luglio 2007

venerdì 3 agosto 2007

La fortuna di amministrare Bressana ... quando il sindaco gioca a nascondino

Riassunto delle puntate precedenti
Qui (La fortuna di amministrare Bressana) un commento all'articolo della consegna delle firme dei cittadini di Bressana Bottarone contro interporto, logistica e autostrada, con un sentimento di "invidia istituzionale" rosicavo per la fortuna sfacciata del Sindaco che non doveva arrovellarsi sull'opinione dei suoi concittadini perchè gliela avevano addirittura sottoscritta.

Qui (La fortuna di amministrare Bressana... senza rendersene conto) la lista civica "Insiene" completava il quadro della situazione chiarendo però che il sindaco Latella non sembrava gradire tutta questa democrazia. Egli aveva infatti dichiarato di sperare nel "piano provinciale", ma lo diceva per la prima volta solo dopo la raccolta firme, mai era emersa questa posizione in una occasione ufficiale. Ad oggi inoltre non sembra aver cambiato idea visto che mantiene la sua opinione rispetto alla proposta di logistica "che è un'occasione che Bressana non può perdere", mentre dell'Interporto (o "Villaggio delle merci dell'Oltrepo") non ritiene di parlarne, visto che "il progetto non è mai stato presentato al Comune".

La mia esperienza personale è stata questa. In due occasioni ufficiali dedicate alla pianificazione territoriale
ed al futuro che i Bressanesi vorrebbero per il loro paese il sindaco, semplicemente, non si è presentato. Nel primo caso, alla presenza tra gli altri del metereologo Mercalli e del giornalista Boatti, centinaia di persone riempivano la sala, nel secondo caso veniva finalmente ipotizzato un modello di sviluppo che non fosse basato sul sacrificio sistematico del territorio e sulla logistica. Due occasioni molto importanti insomma, mancavano solo le istituzioni.

Ma una volta i politici non erano presenzialisti?

Caro Sindaco... che dire. Cosa devono fare i suoi poveri concittadini? Come possono cercare di farle capire che altro cemento e altro asfalto non li vogliono? Pensi anche al suo ruolo politico, insomma, lei
rappresenta questa gente non si può sostituire ad essi. Quante volte le devono dire di no?

Siamo tra l'altro nel campo delle scelte senza ritorno. Sulla nuova destinazione, ad esempio, di un edificio comunale esistente, se si sbaglia si può anche rimediare. Ma prendersi altri 600.000 metri quadri di campagna per costruire l'ennesimo polo logistico è un
sacrificio senza appello di risorse collettive. E come tale è doveroso discuterne e attenersi al parere della comunità. Oltre che naturlamente coinvolgere i paesi vicini, visti gli inevitabili riflessi sulla salute di tutti, dovuti al passaggio di migliaia di TIR in più ogni giorno. Nonchè al peggioramento della viabilità, sempre per lo stesso motivo, che potrebbe costringere a realizzare altre strade, nonche allo "sprawl" che innescherà un processo a catena di urbanizzazione lasca e all'ennesimo stupro del paesaggio rurale.

E il suo futuro politico, vuole passare il resto del mandato a
evitare il confronto democratico, vuole rendersi non rieleggibile, bruciarsi la carriera per avere sostenuto ormai contro ogni logica e contro il consenso popolare una idea perdente? Un politico quando è tale riesce a cambiare cavallo in corsa e a farlo con eleganza.
La aspettiamo anche alla seconda conferenza dei servizi sulla Broni - Mortara. Ovviamente per un voto contrario. Coraggio Sindaco.

Ma chi difende il parco del Ticino se l'Ente Parco ci fa passare una autostrada in mezzo?

Prendo spunto dalla lettera del sindaco del Comune di Torre d'Isola alla Provincia Pavese di sabato 28 luglio, a un certo punto il sindaco, nell'ambito di una contestazione con un ex assessore afferma, a proposito del Parco del Ticino: "è e resta l'Ente che seriamente tutela il territorio di sua competenza".
Non entro nella questione specifica del Comune di Torre d'Isola anche se si viene a sapere che il piano regolatore prevede un progetto di "espansione industriale"... e si intuiscono pressioni di vario tipo per ulteriori urbanizzazioni. Per chi non lo sapesse Torre d'Isola e il suo territorio sono una splendida fetta di parco del Ticino, che non ha certo bisogno nè di aree industriali nè di capannoni, al limite potrebbe ospitare qualche azienda agricola biodinamica.
Ma rimaniamo all'affermazione del sindaco sul parco del Ticino, perchè è, purtroppo, falsa. L'Ente Parco non è all'altezza
del parco del Ticino.
Semplicemente non è in grado di tutelarlo. Prova ne sia l'intera questione dell'autostrada Broni - Pavia - Mortara. L'Ente parco è una struttura politica che risponde a logiche politiche e la tutela del territorio diventa inesistente
quando la pressione cresce. La vocina si fa sottile sottile fino a sparire.
Se vi leggete il parere in merito alla Broni Mortara del gennaio 2007
c'è una tale quantità di moniti e di segnalazioni sul potenziale distruttivo dell'opera viaria che sembra preludere ad un parere negativo. Invece no. L'autostrada si può fare. Subito. Ciack! Si scava. Certo con qualche raccomandazione ed una serie di richieste, VAS in testa, indirizzate alla Regione Lombardia (stiamo peraltro vedendo che nell'accezione della Regione la VAS è un puro atto burocratico, tant'è che è l'ultima delle preoccupazioni e, se tanto mi dà tanto, la VIA la scriveranno su un pezzo di carta igienica).
Si intravedono nel documento le due anime dell'Ente Parco. Da una parte l'amore per il miracolo di equilibrio naturale che resiste proprio nel bel mezzo della Pianura Padana, ed è la mano che scrive le clausole e le osservazioni, come quella di una madre che si raccomanda dovendo abbandonare il figlio agli aguzzini, dall'altra il burocratico "obbedisco" testimone dell'assenza di uno schema di sinceri valori ambientali
, che sacrifica un bene comune, riconosciuto dall'Unesco come patrimonio dell'umanità, sull'altare dell'osservanza politica, senza nemmeno opporre una pur simbolica resistenza. E dire che il progetto di questa autostrada offre tanti e tali spunti di critica che le occasioni non sarebbero mancate.
Dal punto di vista istituzionale il comportamento dell'Ente Parco è imperdonabile. Riesce difficile spiegare ai contribuenti perchè il loro denaro venga speso inutilmente: una struttura costosa e al contempo priva di forza, di autorità e di credibilità.
L'apice dell'assurdo si raggiunge però ad Aprile (qui il resoconto
) quando, durante una contestazione, la Presidente dell'Ente Parco (Milena Bertani, nella foto), cercando di giustificarsi e di spiegare dice: "Non ci siamo mai piegati ai poteri forti [...]. Ci siamo allineati alla volontà dei Comuni [...] dovevamo andare contro alla volontà delle pubbliche amministrazioni?".
Ma la genuflessione è evidente, così come è pretestuoso scaricare le responsabilità sui Comuni. Ripeto, a cosa ci serve un ente parco se nel momento più critico delle sua storia è in grado di partorire uno scarno "ci siamo allineati alla volontà dei Comuni".
La catena degli allineamenti: il Parco del Ticino si allinea ai Comuni che si sono allineati alla Provincia che si è allineata alla Regione che si è allineata a Marcellino Gavio e alle sue ruspe.
Certo che dovevate andare contro la volontà delle pubbliche amministrazioni! Un errore è un errore da qualunque parte arrivi. E questo è un errore di proporzioni allucinanti. 11 milioni di metri quadrati di territorio agricolo persi per sempre per un'opera dalla dubbia utilità. Inoltre cave, svincoli, opere secondarie, annessi e connessi, un innesco a orologeria per gli anni a venire. Dovevate cercare di spiegare ai cementificatori della regione della provincia e dei comuni che la mano dell'uomo deve essere oltremodo lieve, che siamo talmente tanti e con un tale potenziale invasivo, grazie alla nostra tecnologia, che l'unica soluzione per il futuro di un parco è non fare niente, perchè madre natura sa benissimo cosa ci vuole basta lasciarla un po' in pace. Che questa incontrollata fame di suolo non si chiama sviluppo, si chiama autodistruzione.
Grazie Signora Milena Bertani, grazie di cuore. La ricorderemo per il suo coraggio e per la splendida gestione
del Parco del Ticino.

M.L.