martedì 13 novembre 2007

Parco del Ticino, arrivano i soldi dopo il consenso sulle nuove opere. Voto di scambio?


Parco del Ticino. Milena Bertani chiude il suo primo mandato. I complimenti se li fa da sola vantando il recuperato rapporto con la Regione Lombardia come principale successo della sua gestione. Un successo pagato troppo caro. Perchè a farne le spese è l'ambiente che il Parco dovrebbe tutelare. La contropartita? Soldi. Dice infatti la Bertani che il rinnovato rapporto con enti e istituzioni ha portato tra l'altro "risorse finanziarie cospicue". Tutto è stato molto facile, è bastato dire "sì" ad ogni progetto della Regione, autostrada Broni Mortara in primis.
Riassumendo: l'Ente parco decide che è più importante il buon rapporto con l'istiuzione da cui dipende piuttosto che il ruolo assegnatole dallo statuto, ma ancor prima dallo spirito che ha motivato l'istituzione di un Parco per il Ticino. Ed ecco che alla virata nella gestione corrisponde una pioggia di finanziamenti dalla Regione. Il cerchio si chiude.
E' esagerato dirsi indignati per questo scambio? Che concede pezzi di parco per una ipocrita "pace" fra le istituzioni. Se il controllore non controlla più che succede? Le maglie si fanno larghe e i progetti voraci, aeroporti e strade, procedono senza intoppi. Nemmeno formali, ricordiamo ad esempio il voto favorevole alla prima conferenza dei servizi, sempre sull'autostrada Broni Mortara, da parte dell'Ente Parco che in quel caso disse di "non voler andare contro la volontà dei sindaci".
Il consumo di suolo cresce in maniera dissennata, il genere umano, come una specie che ha perso il senso del proprio essere, sta divorando il substrato che lo tiene in vita. E se anche in quelle zone che ci siamo impegnati a tutelare, nulla ferma il cemento si spiega perchè il resto del territorio sia così malconcio.

3 commenti:

Il Capo ha detto...

Ma tu dove lavori? Dove ti sposti, in auto, di preferenza? Nella congestionata metropoli milanese e nel suo hinterland o nella vergine e incontaminata (finto paradiso di pochi fortunati)Lomellina?
La rete stradale serve a tutti, perchè tutti hanno una (o due o tre)automobili e le usano.
Il problema è "lo sviluppo sostenibile" e il rapporto "costo/benefici", che vanno equamente divisi tra tutta la comunità.
Si invoca tanto il potenziamento delle infrastrutture e poi, quando le autostrade o gli aeroporti (ma perchè, quando voli ti imbarchi a Pavia?) vengono realizzate nel proprio orticello, allora, apriti cielo! E no, a casa mia no!

Anonimo ha detto...

La Signora Bertani si vanta che gli stranieri in visita al Parco sono aumentati del 53%. E allora non fa installare in giro per il Parco l'elenco delle strade e autostrade a cui ha dato il cosenso, in modo tale che i turisti sappiano quanto ci teniamo al nostro territorio. Personalmente, piuttosto che abbassarmi a dire "si'" ad ogni cosa, mi sarei dimesso, per rispetto verso il mio amore verso la natura. Ma la poltrona è la poltrona......

gianluca (gianlu.giove@tiscali.it)

OliVale ha detto...

scusami capo, ma io in lomellina ci vivo e ci lavoro,macino decine di KM al giorno, e noi qui di autostrade non sappiamo proprio cosa farcene...a noi servono strade statali, provinciali e comunali migliori e meglio tenute, incroci e rotonde più sicuri, non una stricia di asfalto che sia comoda solo per pochi...che utilità ha per noi una autostrada se quando esci ai caselli finisci in stradine di campagna che a malapena ci passi in due auto??Che sia sistemata prima la viabilità locale, poi mi potranno "vendere" che una autostrda in lomellina potrebbe portare sviluppo...ma anche su questo ho dei dubbi...
Lo sviluppo non significa solo cemento e asfalto, lo sviluppo è anche incentivare i trasporti pubblici, magari anche su rotaie, è incentivare gli artigiani e le piccole imprese ad assumere gente del luogo, non costringerli a cercare lavoro nelle grandi città salvo poi usare questa scusa per i propri interessi.
Valeria