martedì 16 gennaio 2007

Conferenza dei servizi rimandata al 7 febbraio: è ora di dare il meglio di noi !

Visto il numero crescente dei lettori di questo Blog, che in due giorni è RADDOPPIATO, ci sentiamo in dovere di migliorare la navigabilità del sito e di arricchirlo di contenuti sempre nuovi. Con la preghiera di passare la voce e di vedere questo numero crescere in maniera esponenziale. Invitiamo i nostri gentili lettori ad armarsi di buona volontà e a visitare anche i 'post più vecchi' con i relativi commenti, presenti nelle altre pagine (collegamento a fondo pagina) e di accedere alla 'rassegna stampa' (collegamento qui a lato), dove in giornata aggiungeremo i documenti che riassumono la posizione di Legambiente sull'autostrada: le stesse che i Suoi rappresentanti hanno cercato di illustrare ieri in udizione pubblica agli enti e ai sindaci, in occasione della Conferenza dei servizi. C'è tempo fino al 7 FEBBRAIO per cambiare le cose: diamoci da fare fino allo stremo dell'impegno e delle forze, raccogliendo le nostre idee migliori ma soprattutto, rimanendo realisticamente OTTIMISTI.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Sento puzza di bruciato.Lo slittamento al 7 febbraio della Conferenza dei servizi, la posizione del simdaco di S. Martino e una certa cautela, dell'ultima ora anche se tardiva, di qualche consigliere provinciale di opposizione, fanno presagire ad un cambiamento di rotta dei burattinai. Magari dirottando il tracciato della costruenda autostrada verso Bressana, lì dove per puro... caso c'è in essere il nuovo interporto.

Giancarlo Gallucci

Anonimo ha detto...

Non ho capito se possiamo intanto essere contenti di questo rinvio..
potevamo ottenere di piu'?
Di certo poteva andare peggio!
Sono di Garlasco e, a differenza del mio sindaco, sabato ero presente per cercare di capire chi, e come, ancora una volta sta cercando di fregarci!Prima non ne sapevo nulla..cosa posso fare per aiutarvi?
Avanti con coraggio e determinazione..e complimenti!

Anonimo ha detto...

Non scrivo per postare commenti ma per garantire in modo concreto e realista, oggi più che mai, il nostro impegno civile contro una mostruosità illogica e imposta nel modo più antidemocratico possibile.
Ricordo alle varie Amministrazioni la sovranità dell’ Elettore su quella degli Amministratori, in quanto non mero “oggetto” strumentalizzato politicamente per servire un “fine”, bensì persona e individuo che esprime attraverso il voto la propria volontà, che sceglie altre persone per essere rappresentato, accordando loro fiducia, che è pronto a revocare la stessa qualora venga a mancare dei presupposti che l’ hanno generata.
Il Cittadino esprime una volontà viva e autentica, pura, nel proprio Credo e nei propri Valori; le Amministrazioni si cambiano se tradiscono o non rappresentano più i motivi per cui sono state elette.
Vien fatto appello sul blog "per darsi da fare fino allo stremo dell' impegno e delle forze, raccogliendo tutte le nostre idee migliori". Assumendomi ogni responsabilità al riguardo, mi permetto di aggiungere: Non solo! Daremo anche il sangue se necessario!

Pierpaolo Figini - Comitato di Barbianello

Admin 2 ha detto...

A: Sig.ra / re di Garlasco - Purtroppo non ci risulta un Suo indirizzo e-mail o telefonico. Ci scriva a bronimortara@yahoo.it per riferire i Suoi recapiti e ci metteremo volentieri in contatto. A Garlasco, tra l'altro, persone motivate e un'opera di informazione capillare sono essenziali.

Nicola ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Nicola ha detto...

Lettera da un'amico :

Oggi la conferenza dei servizi si è chiusa con un rinvio al 7 Febbraio,decisione questa che è sortita al termine di un pomeriggio di "passione": il termine della riunione - previsto per le 13 - si è registrato almeno un paio di ore dopo.
Siamo riusciti a partecipare alla manifestazione che le associazioni avevano indetto e ne siamo tornati con un intenso senso di nausea non imputabile ai virus stagionali, quanto piuttosto a cio' che ho veduto esentito presso la sede di pavia della regione.
Alle 10.00 era prevista una "audizione" (si dice così,?) richiesta da WWF, Legambiente, Unione Agricoltori. Le associaioni sono state accolte nell'anticamera del palazzo e cio' che hanno detto è stato liberamente offerto alle membrane timpaniche dei presenti: seduta pubblica.
Seduta per modo di dire; seduti erano solo i relatori, tutto in piedi il pubblico, nessuna sedia approntata per l'occasione visto che l'intervento era breve; altoparlanti comunque disposti democraticamente verso l'esterno, affinchè ciascuno potesse udire anche dal cortile, per cui - siamo comprensivi - si può sorvolare sul fatto che le sedie per il pubblico non siano stato posizionate.
Nel corso dell'audizione le associazioni hanno sottolineato le molteplici incongruenze di questo progetto: il fatto che il collegamento con la Gravellona Toce sia previsto, ma solo sulla carta, che sia stato secretato il piano economico finanziario, che alle associazioni sia stata consegnata solo una parte degli 800 files che costituiscono il progetto, il fatto che i tempi di esame di questi 800 filese siano così stretti da non permettere una analisi probante su cui basare, da parte dei sindaci, un giudizio consapevole.
Terminata la audizione, le associazioni hanno avanzato la richiesta più naturale che una democrazia dovrebbe contemplare: potere assistere alla conferenza dei servizi da parte dei loro rappresentanti.
Alla conferenza dei servizi siedono i sindaci e sindaci - vivaddio - sono quelle cittadine e quei cittadini che ricevono l'incarico di amministrare la cosa pubblica non in virtu' di grazia ricevuta, ma di una delega ricevuta dai cittadini stessi. IL pubblico può assistere alle sedute del Parlamento Europeo, Italiano, dei Consigli Regionali, Provinciali, Comunali, persino alle udienze dei processi. La conferenza dei servizi che discute di un'opera di portata epocale per la provincia
di Pavia NO. Porte chiuse: loro, i Sindaci, blindati in un improbabile conclave che di sacrale proprio nulla possiede, neppure le suggestive cortine di fumo terminali. Gli altri, i cittadini, fuori ad attendere con curiosa ansietà che - come in un conclave che si rispetti – qualche sussurro possa trapelare fino all'esterno.
Di solito chi amministra senza avere nulla da nascondere non teme di essere udito e visto dai cittadini mentre fa esercizio del proprio mandato perchè la delega non può essere una cambiale in bianco e neppure un assegno a vuoto. La delega è semplicemente un contratto fiduciario reciprocamente sottoscritto da due parti sulla base di alcune pregiudiziali: il controllo, la trasparenza, la rispondenza fra gli atti amministrativi e le regole democratiche.
Oggi a Pavia si è consumato l'ennesimo abuso legalizzato: la legge tutela gli abusi assurgendoli a legge e l'abuso, così metabolizzato dalla giurisdizione, cessa di essere tale. Non cancella tuttavia la
miseria istituzionale e culturale che tale abuso sottende, ma anzi ne amplifica il danno, instillando nella mente di chi vede frustrata la possibilità di partecipare l'idea che lo Stato di diritto possa affogare il diritto stesso nel gorgo dell'abuso.

"...com'è misera la vita negli abusi di potere" (F.Battiato)

Anonimo ha detto...

Buonasera,

Vi scrivo da terre lontane ma il mio cuore e' un cuore di Lombardia. Vi scrivo per esprimere tutta la mia solidarieta' e la mia profonda stima per chi tra voi - indipendentemente dal proprio pensiero politico - si sta' da tempo battendo in modo chiaro, genuino e vero contro un'autostrada illogica, devastante, inutile ed antidemocratica. Conosco le fatiche e i sentimenti che animano la vostra battaglia e vi ammiro per l'integrita' morale e civica e per la determinazione della vostra Resistenza. Una Resistenza forte contro un potere prevaricante ed interessato, ingiustamente e malamente esercitato da Amministrazioni troppo spesso impoverite nei valori della dignita' e delle trasparenza politica ed umana. Le Istituzioni Regionali e Provinciali di uno Stato democraticamente costituito e gestito non possono ignorare e calpestare la volonta' del popolo sovrano. Per questo vi invito a continuare nella vostra pacifica ed onesta lotta fortificando la vostra barriera contro l'ignoranza, l'arroganza e l'indiffenza di chi mette i propri interessi prima di quelli della maggioranza democratica che li ha votati con speranza e buona fede. A chi come me e' giovane dico di non voltare le spalle a questa vicenda con la scusa che "tanto non cambia niente" o "la politica non mi interessa". Rimboccatevi le maniche e lottate perche' quando guardando dalla vostra finestra - oltre al vostro piccolo orticello - vedrete un infinito rettilineo di catrame maleodorante e grigio sara' troppo tardi..Capirete allora che sotto a quel mostruoso nastro di cemento oltre ai campi, alle bellissime e fertili risaie e a tante altre meraviglie naturali saranno sepolti anche le vostre radici, i vostri ideali, e i valori universali della liberta' comune e della democrazia. Alle autorevoli Figure governative della Regione Lombardia e delle Amministrazioni coinvolte che ciecamente si ostinano ad ignorare le intelligenti, autorevoli e dimostrabili ragioni esposte contro l'autostrada, esprimo con convinzione la mia totale opposizione. Generalmente i Governi (a tutti i livelli) dei paesi veramente avanzati (economicamente e socialmente) non investono in opere pubbliche respinte dai propri concittadini ma decidono e soprattutto agiscono sulla spinta della volonta' del popolo. Al posto di spendere un miliardo di Euro in un'opera mostruosa proporrei di investirli nella Scuola e nelle Universita' Pubbliche, nella Sanita', nelle pensioni, nella Cultura, nella protezione Ambientale. In progetti insomma che riportino non solo la Lombardia ma anche l'Italia su un piano di vera e tangibile competitivita' e credibilita' internazionale.

In bocca al lupo!
Vi seguo sempre.
Ciao Angela (Grand Bretagna)

Anonimo ha detto...

Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro alla sera.
La polvere rossa si alzava lontano e il sole brillava di luce non vera.
L'immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare,
e tutto d'intorno non c'era nessuno: solo il tetro contorno di torri di fumo.
I due camminavano, il giorno cadeva, il vecchio parlava e piano piangeva.
Con l'anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo di miti passati.
I vecchi subiscon le ingiurie degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni,
i vecchi non sanno nel loro pensiero distinguer nei sogni il falso dal vero.
E il vecchio diceva, guardando lontano: "Immagina questo coperto di grano,
immagina i frutti, immagina i fiori, e pensa alle voci e pensa ai colori,
e in questa pianura fin dove si perde crescevano gli alberi e tutto era verde,
cadeva la pioggia, segnavano i soli il ritmo dell'uomo e delle stagioni."
Il bimbo ristette, lo sguardo era triste, e gli occhi guardavano cose mai viste,
e poi disse al vecchio con voce sognante: "Mi piaccion le fiabe, raccontane altre".

(Francesco Guccini - Il Vecchio e il Bambino da Radici)

Pierpaolo Figini - Comitato di Barbianello